|  
       La legge delega approvata in Senato 
        (Comunicato 
        stampa del 13 novembre 2002)  
      Il 
        disegno di legge delega del ministro Moratti è stato approvato 
        oggi in Senato: aumenta così la nostra preoccupazione per il futuro 
        della scuola. 
        L'articolato di legge, che non tiene conto del dibattito svoltosi in Parlamento 
        né dei punti di vista espressi in questi mesi dal mondo della scuola 
        e dalla società, scardina il quadro di riferimento costituzionale 
        entro cui fino ad oggi si è collocato il nostro sistema di istruzione 
        e formazione.  
        Viene abrogata la legge 9/99 sull'obbligo di istruzione. 
        Viene annullato il principio di una scuola laica e pluralista a vantaggio 
        di una scuola che deve favorire la formazione spirituale e morale. 
        Viene introdotto un anticipo differenziato nella scuola dell'infanzia 
        e nella scuola elementare che azzera la storia e l'esperienza di queste 
        fasce scolastiche, compromettendone l'unitarietà e la valenza formativa. 
         
        Vengono delineati percorsi personalizzati e a più velocità 
        nella scuola di base che ripropongono, nel nuovo quadro di riferimento, 
        una scuola per i bravi e una scuola per chi non ce la fa. 
        Viene riorganizzato un pezzo consistente di istruzione secondaria superiore 
        per costruire, in alternativa alla scuola, un canale per gli alunni più 
        deboli, a cui si può accedere dopo la terza media, respingendo 
        con ciò stesso un principio di civiltà fatto proprio dai 
        Paesi più avanzati sul piano economico e democratico: quello di 
        dare più sapere, più conoscenze, più scuola di qualità 
        a tutti. 
        Viene messo sotto tutela dell'università il mestiere degli insegnanti 
        sia per quanto riguarda la formazione iniziale sia per quella in servizio, 
        disconoscendo l'autonomia culturale, progettuale e di ricerca dei professionisti 
        della scuola. 
        La necessità di riformare i sistemi dell' istruzione e della formazione 
        del nostro Paese si sta oggi trasformando nella negazione del diritto 
        alla cultura come diritto fondamentale di cittadinanza, attraverso una 
        operazione che mira a disegnare due scuole in funzione di due differenti 
        società. 
       
        La segreteria nazionale del Cidi 
        
          
     |