LA LETTERA

LA LETTERA

GRECUCCIO Sabrina

LA CENTRALITA' DELL'EDUCAZIONE LINGUISTICA NELLA SCUOLA DELL'AUTONOMIA

Autonomia e Piano dell'Offerta formativa

La sfida al rinnovamento della scuola italiana ha nella legge sull'autonomia, prima, e nel riordino dei cicli, poi, le potenzialità progettuali più significative (1).

Centrata sul diritto ad apprendere, sul risultato del processo di insegnamento/apprendimento, l'autonomia offre, attraverso una programmazione organica ed unitaria, che coinvolge Amministrazione Centrale, componenti delle istituzioni scolastiche e realtà territoriali, l'obiettivo fondamentale del successo formativo.

A partire dalla scuola materna ed elementare, l'autonomia si propone come

strumento per arricchire l'offerta culturale rispetto alle concrete esigenze emergenti a livello locale.

Tali esigenze di rinnovamento, se possono riguardare l'intero comparto scuola, che vi si potrà adeguare in maniera progressiva, divengono prioritarie per una scuola secondaria mai toccata, per troppi anni, da riforme, e che ha finito per procedere con varie sperimentazioni mai sorrette da un compiuto disegno organico.

La poca adeguatezza ditale segmento della scuola italiana si é rilevata nel momento in cui é diventata scuola di tutti, continuando a riprodurre le stratificazioni socio-culturali presenti, legate all'ambiente di provenienza, alla cultura, alla famiglia.

Se la scuola secondaria deve passare da scuola di tutti a scuola di ciascuno deve essere rinnovata culturalmente in modo significativo, cogliendo e valorizzando le differenze, fornendo le competenze specifiche, per garantire a tutti un successo formativo che valga come carta verde per l'inserimento nella società civile.

Punto di orientamento e fonte legittimante della scuola dell'autonomia è il Piano dell'Offerta Formativa, che "coerente con gli obiettivi generali ed educativi(...) a livello nazionale (...) riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale" (2).

Il ruolo del docente

Docenti e dirigenti progettano il cambiamento della scuola valutando le

risorse, passando dall'aumento quantitativo dell'offerta formativa al miglioramento qualitativo, che investe la progettazione e la sperimentazione dei curricoli che si fondano sui nuovi saperi (documento dei quaranta saggi).

Condizione fondamentale è la formazione iniziale ed in servizio dei docenti per l'acquisizione di conoscenze, capacità e competenze all'altezza dei bisogni vecchi e nuovi, per la formazione degli uomini e dei cittadini del terzo millennio.

La scuola diviene laboratorio ed il collegio dei docenti, in un regime di condivisione , pone in atto una serie di strategie mirate all'analisi della realtà in cui opera.

I processi e le tendenze socio-economiche del territorio, i livelli culturali, professionali e di scolarizzazione, le conoscenze e le competenze

disciplinari della popolazione scolastica, divengono le variabili che interagiscono sull'elaborazione del P.O.F..

Dopo la lettura del territorio, ferme restando le quote obbligatorie ed il monte orario da destinare ad ogni disciplina (3), sarà possibile incrementare o decrementare, del 15% (4), una disciplina attività, concretizzando la piegatura dei curricoli a seconda dei bisogni rilevati.

I docenti, nella scuola organizzata come ambiente di apprendimento, si pongono come "mediatori" fra le discipline e gli studenti, come costruttori di strutture cognitive che favoriscono un miglior funzionamento della mente degli allievi.

La funzione dell'educazione linguistica.

L'educazione linguistica, dato il suo carattere di trasversalità , costituisce terreno di azione per una scuola rinnovata.

Al di là degli obiettivi tradizionali, che prevedevano per gli alunni la capacità di esprimersi in un buon italiano scritto e la conoscenza di regole grammaticali istituzionalizzate dall'uso di autori canonici, il nuovo impianto dell'educazione linguistica considera prioritaria la realtà dell'allievo, le sue effettive competenze, l'esistenza di varietà linguistiche diverse dall'italiano standard.

L'attenzione posta alla realtà extrascolastica, ha mutato la prospettiva

dell'insegnamento della didattica dell'italiano, che ha accolto i presupposti scientifici del linguaggio stesso, divenendo metalinguaggio.

Si tratta di conoscere le leggi che regolano i fenomeni linguistici stessi, rendendo l'allievo cosciente di come la sua mente lavora e di come usa la sua lingua.

E' necessario che gli allievi si sappiano districare all'interno del sistema della comunicazione, che ne conoscano gli elementi fondamentali, che siano consapevoli del contesto linguistico, extralinguistico e culturale in cui si verifica l'atto comunicativo.

Gli allievi devono essere in grado di padroneggiare la lingua e produrre messaggi per gli scopi più diversi: esprimere opinioni, stati d'animo, per persuadere, invitare, ordinare, per mantenere un contatto con gli altri, per chiarire o spiegare il funzionamento della lingua o di un testo, per produrre un'opera letteraria e così via…

A questo punto nella didattica dell'italiano si inserisce la linguistica, che pone in relazione lo scopo, di chi parla o di chi scrive, con la funzione.

Modello di tale didattica, aperto ai contributi di altri autori, è il linguista Roman Jakobson, che ha raggruppato le diverse funzioni della lingua in un modello semplice e completo, che mette in relazione ciascun elemento della comunicazione con lo scopo a cui è collegato.

L'educazione linguistica impostata sui bisogni personali degli allievi, sulle "domande linguistiche", rispetto alle altre discipline curricolari, ha come facoltà l'uso comunicativo, conoscitivo e strutturale della lingua (5).

E' responsabilità di ogni docente di educazione linguistica di avviare questi processi e coordinare, per quanto possibile, gli atteggiamenti linguistici dell'intero Consiglio di Classe, pena l'inevitabile fallimento della scuola ed i fenomeni di dispersione e di insuccesso scolastico diagnosticati e valutati negli ultimi tempi.

NOTE:

(1): cfr. D.P.R. 8 marzo 1999 n°275 - Autonomia delle istituzioni scolastiche Regolamento.

(2): cfr. art. 3 D.P.R. 8 marzo 1999 n°275.

(3): cfr. art. 8 D.P.R. 8 marzo 1999 n°275.

(4): D.M. 179/'99.

(5): F. Carone "Atti della sessione riservata di abilitazione", NOV. DIC. 2000.

BIBLIOGRAFIA

- D. Bertocchi, L. Brasca, E. Lugarini, G. Ravizza "L'italiano a scuola",

La Nuova Italia, 1997.

- AA.VV. "Educazione linguistica e curricolo", Bruno Mondadori, l983.

- M.L. Altieri Biagi "Didattica dell'italiano", Bruno Mondadori, 1986.

- AA.VV "Programmazioni per mappe concettuali ed obiettivi tassonomici",

Ed. 2000/2001 CPE

- G. Casale, M. Chiarioni "Autonomia 2000/Quaderni di iter", Treccani,feb. 2000.

- D. Armando, M. Chiarioni "Il riordino dei cicli scolastici/Quaderni di iter",

Treccani, dic. 1999.

- C. Gemma "Proposte didattiche in Scuola Italiana Moderna", La Scuola,

mar. 2000.

- C. Rovelli "Il percorso dell'ipertesto" Castelvecchi-Synergon,

Roma-Bologna, 1993.

- F. Carone / C. De Nitto "Atti della sessione riservata di abilitazione",

Ambito KO4A, nov-dic. 2000.

PROPOSTA DIDATTICA: la lettera

Livello : primo biennio superiore

Dal Progetto Brocca per l'italiano

FINALITA' GENERALE : nel settore delle abilità linguistiche acquisire la capacità di usare la lingua nella ricezione e nella produzione orale e scritta (...) in relazione agli scopi ed alle situazioni comunicative, e secondo una dimensione propriamente testuale.

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO :

Abilità linguistiche

Comunicazione orale: evincere con chiarezza il punto di vista e le finalità dell'emittente.

Produzione (parlato):

- pianificare ed organizzare il proprio discorso, tenendo conto delle caratteristiche del destinatario, delle diverse situazioni comunicative, delle diverse finalità del linguaggio e del tempo disponibile.

Lettura:

- individuare le strutture e le convenzioni proprie dei diversi tipi di testo;

- rendere l'esecuzione funzionale alla situazione testuale.

Scrittura:

- acquisire la capacità di realizzare forme di scrittura diverse in rapporto all'uso, alle funzioni ed alle situazioni comunicative;

- acquisire la capacità di utilizzare intelligentemente informazioni, stimoli e modelli di scrittura, ricavati da altri testi.

ATTIVITA' E CONTENUTI

- Distribuzione di una lettera tratta da una rubrica di un giornale per giovani e giovanissimi.

- Conversazione su eventuale interesse suscitato nei ragazzi dalla lettura di lettere analoghe e non. Analisi dei motivi.

QUINDI:

- Sfogliamo diversi tipi di giornali: quotidiani, settimanali , mensili.

- Cerchiamo le rubriche della posta e ritagliamo alcune lettere che ci sembrano interessanti.

- Dopo la lettura silenziosa, analizziamo i motivi che spingono a scrivere una lettera: motivi personali, raccontare la propria esperienza, chiedere un consiglio, chiedere informazioni, esporre un reclamo, sollecitare una pratica, rispondere ad un'offerta di lavoro.

- Giungiamo alla conclusione che saper scrivere una lettera é utile. Ritorniamo alla lettera scelta in partenza ed individuiamo, con l'uso dei colori, le parti strutturali: luogo e data, formula di apertura, introduzione, parte centrale, formula di chiusura e firma.

- Individuiamo gli elementi della comunicazione: emittente (mittente) / ricevente(destinatario), messaggio e referente, canale, ecc.

- Analizziamo il contenuto ed il tono: informale-confidenziale, registro linguistico colloquiale-familiare.

- Consideriamo, poi, la struttura di una lettera formale (p. e., una lettera di un'azienda vitivinicola ad un corriere internazionale per chiedere il preventivo di una spedizione di merce) ed osserviamo che la struttura sostanzialmente rimane invariata, cambiano: l'intestazione (più dettagliata), l'indirizzo completo del destinatario, la presenza di una firma "ufficiale".

Soffermiamoci sull'uso del registro linguistico formale, sull'uso della terza persona singolare di cortesia, sul livello medio-alto, sull'uso di termini specialistici.

- Previo accordo da parte del docente col preside, rechiamoci nel suo ufficio e chiediamo di poter prendere visione di alcune lettere indirizzate a lui.

- Confrontiamole con quelle in nostro possesso e concludiamo che sono in parte diverse da quelle finora analizzate. Ne scegliamo una, la fotocopiamo e la smontiamo: analoga è la struttura, diversa la formula di apertura ("ufficiale" che svolge la funzione di indirizzo ecc.), rileviamo la natura del registro linguistico, il tono rigido, impersonale, il linguaggio burocratico.

- Confrontiamo, con la lettura ad alta voce, tutte le lettere considerate, ne individuiamo lo scopo ("pratico), la sintassi (frasi brevi o meno, costrutti di tipo paratattico, ecc.), il lessico (semplice o ricercato, espressione di tipo gergale...).Quindi ne sintetizziamo le tipologie in una tabella a doppia entrata, che confronta il tipo di lettera, il registro, le formule di apertura e di congedo.

- Passiamo alla produzione scritta: cambiando, di volta in volta, argomento e

destinatario, si invitano i ragazzi a scrivere ad un amico/amica per fare delle confidenze (anche all'interno della propria classe), ad un giornale, con rubriche per giovani, per esporre un problema, ai genitori...

Volendo affrontare l'uso del registro informale, li si potrebbe invitare a scrivere ad un proprio docente, a scrivere ad un'agenzia viaggi, per chiedere informazioni sui tours estivi, ad una casa editrice per richiedere dei testi di approfondimento.

- A questo punto, avendo a disposizione il computer, si passerebbe all'E-mail(Electronic Mail), alla struttura, all'uso ed all'invio di posta elettronica in rete, stabilendo dei contatti con coetanei di altre scuole.

Ricerca: cos'è un E-mail, un sito, com'è fatto un indirizzo E-mail, le emoticons (faccine virtuali), ecc...

- Breve parentesi con dibattito e confronto sugli S.M.S. (Short Message Sent), il sistema di comunicare brevi messaggi con i telefoni cellulari molto diffuso tra i ragazzi.

- Volendo approfondire ancora, sì potrebbe fare un viaggio nella storia della letteratura per cogliere l'evoluzione della lettera: da Cicerone a Dante, a Galilei, a Foscolo, a Gramsci.

- Breve accenno all 'altro tipo di testo emotivo-espressivo: il diario (da affrontare in un secondo momento).

PROVE DI VERIFICA

- Dato il testo di una lettera, individuarne: le parti costitutive, lo scopo, il tipo di registro utilizzato.

Sintetizzarne il contenuto in non più di tre parole che possano fungere da titolo alla lettera.

- Rispondi, per iscritto, in forma di lettera.

VALUTAZIONE

Per le prove di verifica i criteri adottati per la valutazione considereranno: la capacità di adattare il registro allo scopo di organizzare le informazioni in sequenza logico-temporale, la completezza e la strutturazione del testo in base alle indicazioni date, ma anche l'ortografia, la correttezza linguistica e la punteggiatura.

Altre considerazioni:

Volendo utilizzare questa unità didattica in un'attività di tipo modulare, si potrebbero coinvolgere i colleghi di L2, ed eventualmente di L3, ed i colleghi che insegnano storia, per avviare percorsi specifici e di raccordo.

In tal caso ci sarebbe una notevole dilatazione dei tempi di insegnamento/apprendimento.

Tale attività si presta, altresì, ad una trasposizione di tipo ipertestuale, che coinvolgerebbe altri colleghi (informatica, matematica), e susciterebbe una maggiore motivazione negli allievi.

METODOLOGIA :

lezione frontale, lezione partecipata, lezione problematizzata(problem solving),

lavori per gruppi di due o tre, lavori individuali.

DURATA DELL' ATTIVITA' DIDATTICA : da 15 a 20 ore.

MEZZI E STRUMENTI

giornali (quotidiani, settimanali, mensili), fotocopiatrice, computer.

INDICE

La centralità dell'educazione linguistica nella scuola dell'autonomia

- Autonomia e Piano dell'Offerta Formativa

- Il ruolo del Docente

- La funzione dell'educazione linguistica

BIBLIOGRAFIA

PROPOSTA DIDATTICA: la lettera.

Finalità, obiettivi, attività e contenuti, prove di verifica e valutazione, metodologia, durata, mezzi e strumenti.

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