Analisi e produzione di un telegramma

 

Analisi e produzione di un telegramma 

Maria Caliandro

Premessa

Oggi, l'insegnamento- apprendimento della lingua si contestualizza in un'ottica rinnovata che colloca la figura del docente in un contesto aperto, dinamico, flessibile ed autonomo.

Il docente del terzo millennio ha caratteristiche ben precise: deve possedere conoscenze, avere competenze, relazionalità cercando di attuare la democratizzazione dell'insegnamento.

In questa prospettiva si innesta un nuovo modo di intendere ed insegnare la lingua; innanzitutto il docente non può ignorare le condizioni dello “sviluppo”, sia nella vita della scuola che in quella al di fuori di essa, dovrà porre le condizioni e fornire le adeguate motivazioni per avviare gli alunni alla “riflessione” sulla lingua affinché essi possano usare il linguaggio stesso nel modo più realistico, e cioè parlare e scrivere per comunicare, leggere ed ascoltare per percepire i messaggi degli altri; inoltre dovrà favorire l'impostazione di diverse attività linguistiche: conversare, dialogare, riassumere, fare un'intervista, scrivere un articolo, leggere criticamente, drammatizzare, tenendo presente che la lingua non e' un complesso di nozioni e di norme già fatte da apprendere così come sono, bensì si genera, cresce e si sviluppa con ogni soggetto.

Sicuramente si effettueranno corretti interventi impostati sulla base di un preciso modello linguistico non dato da una grammatica gia' fatta e pronta all'uso, ma come “un insieme organico e coerente di concetti introdotti allo scopo di descrivere e di spiegare un campo di fenomeni, rivelandone i meccanismi e le regolarità sottostanti” ( D. Parisi).

Il docente allora, attraverso la determinazione di molteplici strategie didattiche, deve favorire l'organizzazione di moduli capaci di promuovere momenti trasversali e multidisciplinari, privilegiando i percorsi dal semplice al complesso, dal concreto all'astratto, favorendo la problematizzazione degli argomenti, in modo da innescare uno scambio continuo ed interattivo tra il fare ed il saper fare, favorendo il dialogo, la discussione, i dibattiti, potenziando il lavoro individualizzato ed abituando gli alunni ad interagire in lavori di gruppo nei quali abituare all'uso della “relazione” orale e scritta.

Unità didattica: Analisi e produzione di un telegramma .

Obiettivo formativo: stimolare l'alunno ad acquisire la capacità di “comunicare con

Interlocutori diversi”.

Obiettivo didattico: essere in grado di analizzare e produrre un testo telegrafico.

 

Il telegramma è oggi un mezzo di comunicazione molto diffuso per messaggi rapidi. Poiché il costo di un telegramma varia secondo il numero delle parole (si paga un tanto per ogni parola) esso deve eliminare ogni parola superflua, deve quindi essere il

piu' conciso possibile.

Per questo si eliminano nei telegrammi gli articoli, le preposizioni, gli ausiliari e tutto quello che puo' essere sottinteso.

Ovviamente, il testo dovrà essere chiaro ed inequivocabile.

Il telegramma contiene per lo più:

•  il nome e l'indirizzo del destinatario

•  il testo

•  la firma

•  il nome e l'indirizzo del mittente.

In tutti questi tipi di messaggio gli elementi prevalenti sono la brevità, la sintesi, la chiarezza, l'ordine e l'articolazione logica dei fatti.

Dalla riduzione essenziale di un testo è nata la locuzione “stile telegrafico”, per indicare un parlare o uno scrivere molto conciso ed essenziale.

Il lavoro si propone di analizzare la struttura formale di un testo telegrafico per cogliere gli elementi più significativi (la morfologia, il lessico, l'economicità, la punteggiatura) tentando di individuare l'intenzione comunicativa.

Tenendo conto che la lingua è uno “strumento di comunicazione sociale”, si richiede che l'alunno acquisisca gli strumenti necessari per adattare il messaggio in funzione del destinatario, scegliendo il registro adeguato.

In sostanza, dal punto di vista psicologico, si tratta di “portare” l'alunno ad acquisire la consapevolezza che, mentre scrive, deve tenere mentalmente presente il ricevente, poiché esso rappresenta il punto di riferimento cui bisogna adeguare la forma del messaggio.

PUNTO DI PARTENZA - Testo analizzato : Nota dell'Unicef.

SVILUPPO DELLE ATTIVITA' :

1° fase – Ricerca dei materiali linguistici

L'insegnante invita gli alunni a ricercare testi telegrafici: in casa, annunci sui giornali, manifesti, ecc..

Da una prima conversazione risulta che gli alunni non hanno difficoltà a cogliere il significato del testo, soprattutto se tengono conto della funzione referenziale dello stesso.

Tuttavia le domande:

•  secondo voi chi ha scritto il telegramma? (Emittente)

•  A chi e' destinato? (Ricevente)

Ottengono risposte incerte, di conseguenza richiedono qualche approfondimento.

2° fase – Analisi dei materiali raccolti secondo lo schema della comunicazione

Viene costruito uno schema per poter cogliere un significato piu' profondo ed il vero scopo del messaggio:

 

 

Funzione

Contesto

Emittente Messaggio Ricevente

 

Codice

Registro

 

 

 

Emittente

Contesto

Messaggio

Codice

Funzione

Registro

Ricevente

Comitato Italiano per l'Unicef

Opportunità di venire incontro a situazioni di disagio

Ringraziamento per la solidarietà mostrata

Verbale

Referenziale conativa

Formale

I giovani

3° fase – Esercizi di simulazione

Produzione scritta: trasformazione della Nota dell' Unicef in telegramma.

 

Si parte dalla lettura della Nota e, una volta individuati tutti gli elementi della comunicazione, si inizia a sfrondare il testo, richiedendo agli alunni di riscrivere il messaggio adattandolo alla nuova situazione lasciando inalterato il significato di fondo.

E' un'attività che si presta per un lavoro di gruppo.

4° fase – Confronto ed analisi

Vengono presentate le produzioni dei singoli gruppi per discutere collettivamente, chiunque puo' avanzare osservazioni o proposte, motivate, di modifica.

Successivamente, si procede al confronto tra le varie forme del messaggio, con domande del tipo:

•  Perché il gruppo A ha prodotto un messaggio così breve?

•  Perché nel gruppo B il messaggio è così lungo?

•  Quali sono le informazioni non necessarie e perché non lo sono?

Il punto di arrivo è acquisire la consapevolezza che è fondamentale cambiare la forma del messaggio a seconda della funzione dominante.

VERIFICA

E' possibile realizzarla attraverso prove oggettive strutturate e semi-strutturate, utilizzando le sottoindicate strategie, estendendo l'esperienza ad attività analoghe:

•  Considerato un testo ridondante e ricco di informazioni, ridurlo alla comunicazione essenziale;

•  Analizzato un testo incompleto, integrarlo con le informazioni mancanti;

•  Analizzati piu' testi telegrafici, individuare:

•  Emittente e destinatario;

•  Le intenzioni comunicative;

•  Item vero o falso;

•  Item a scelta multipla;

•  Item di sintesi, anche in un numero di righi prefissato.

Le prove di verifica possono avvenire sotto forma di gioco o di opera, prevedendo la formulazione e l'invio di testi telegrafici a destinatari rappresentati da amici e/o parenti.

Ci si potrà avvalere della presenza di un funzionario delle Poste Italiane Spa, o utilizzando il momento di una visita con cordata presso l'ufficio postale del quartiere.

Possibili collegamenti multidisciplinari

Il testo si presta a necessarie integrazioni ed arricchimenti rispetto all'Educazione Civica, visti i riferimenti all' O.N.U. e all' Unicef, di cui si illustreranno scopi ed iniziative che spesso sollecitano i ragazzi alla solidarietà e/o all'accoglienza.

Peraltro sarà possibile orientare le ricerche degli alunni sull'area antropologica, visto che L'O.N.U. ha una sua storia che parte dall' Unità delle Nazioni.

STRUMENTI

Considerata la natura dell'unità, si utilizzeranno gli strumenti e le strutture consuete.

Particolare utilità potrà rivestire l'uso della lavagna luminosa e/o del computer che consentono di intervenire sul testo in tempo reale ed in modo visibile ed immediato per gli alunni.

TEMPI

I tempi dovrebbero essere corrispondenti alle motivazioni degli alunni, tuttavia la presente U.D., con i suoi collegamenti multidisciplinari non dovrebbe superare quattro, cinque ore.

DESTINATARI

Alunni di una classe II di scuola media.

 

Allego Nota dell' Unicef.

 

* * *

Bibliografia:

 

D. Parisi : “Il linguaggio come processo cognitivo” Torino Biringhieri, 1972

 

M. L. Altieri Biagi : “Didattica dell' italiano” Milano Ed. Bruno Mondatori, 1978

 

T. De Mauro : “ Guida all'uso delle parole” Roma Editori Riuniti, 1980

 

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