I nuovi moduli narrativi nel romanzo del  primo 900

(Vittoria De Fazio)

Obiettivi caratterizzanti

¨Stabilire il rapporto fra generi e contesti socioculturali;

¨comprendere la funzionalità delle scelte formali;

¨identificare le scelte stilistiche nell' ambito della codificazione di

  genere;

¨confrontare prodotti di uno stesso genere distanti nel tempo e 

  riconoscere persistenze e variazioni.

Il genere è inteso come una serie di testi che si costituiscono in tradizione nella successione storica.

Obiettivi didattici

Consolidamento di abilità di analisi del testo letterario, in una classe quinta, in particolare:

¨applicazione della nozione di “genere”;

¨riconoscimento dei principali elementi della costruzione del testo

  narrativo: fabula, intreccio, motivi e temi, ambienti e caratterizzazioni

  di personaggi;

¨riconoscimento della varia tipologia del romanzo sia in rapporto al tema

  che alla struttura narrativa;

¨riconoscimento della funzionalità delle scelte stilistiche in rapporto alle

  intenzioni comunicative dell' autore;

¨individuazione degli elementi di innovazione apportati al genere da

  Federigo Tozzi, da Luigi Pirandello e da Italo Svevo;

¨individuazione del sistema di relazioni che intercorrono all' interno del

  genere tra testi anche molto lontani nel tempo.

Contenuti e sequenze

¨Lettura de “La codificazione delle forme” e “La narrazione” da Strumenti di Remo Ceserani e Lidia De Federicis.

¨Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di U. Foscolo, lettura del Proemio,

  della prima lettera e della lettera da Ventimiglia.

¨Lettura del XVII capitolo de  I promessi sposi” di A. Manzoni.

¨Lettura del primo capitolo de “I Malavoglia” di G. Verga.

¨Lettura del secondo capitolo de “Il piacere” di D'Annunzio.

¨Lettura di brani significativi, in cui emerge la conflittualità padre – figlio, tratti dal romanzo di Federigo Tozzi “Con gli occhi chiusi”.

¨Il fu Mattia Pascal” di L. Pirandello, lettura della prima e della seconda premessa e del capitolo XIII.

¨La coscienza di Zeno” di Italo Svevo, lettura della prefazione, del preambolo e del capitolo “la morte di mio padre”.

Tempi:20 ore

L' unità didattica mira a sviluppare la  consapevolezza dell' evoluzione dei moduli narrativi mediante  la collocazione dell' opera nell' epoca in cui è stata prodotta, mediante un' analisi approfondita dei temi e delle strutture testuali e mediante la comparazione tra testi anche lontani nel tempo, per cogliere persistenze e/o cambiamenti rispetto al codice della tradizione.

Innanzitutto sarà utile soffermarsi sul concetto di genere ed identificare i principi organizzativi dell' immaginazione letteraria e, in particolar modo, del Romanzo.

Come testi d' ingresso sono stati scelti dei brani tratti da “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” e da “I promessi sposi”, perché, benché diversi,  rappresentano gli archetipi dei romanzi italiani, essi  sono accomunati dalla ricerca della verosimiglianza e dall' intenzione del narratore di diffondere un messaggio connesso con le trasformazioni che avvenivano in Italia nell' 800.

Queste opere si fondano su una fabula solida e  su un andamento rettilineo del tempo, gestito dall' intervento dell' autore.

Se Foscolo e Manzoni sono coscienza del loro tempo, in quanto ricercano dei valori che sperano di attuare, dopo l'assetto borghese assunto dall' Italia a seguito dell' unificazione, la mediazione dell' intellettuale entra in crisi e si va affermando una narrazione impersonale; il narratore tende a scomparire in quanto l' attendibilità del suo scritto dipende dall' obiettività scientifica con la quale le vicende sono rappresentate. Verga, attraverso la sua tecnica espressiva, definita da Leo Spitzer “coro dei parlanti semireale”, attraverso la regressione all' altezza del personaggio e attraverso lo straniamento, tenta di rappresentare la realtà in modo impersonale.

Nel primo 900, il modo di narrare cambia perché la ragione perde di credibilità; nella realtà contemporanea, caratterizzata dall' affermazione di forme spersonalizzanti, come l' instaurarsi del capitale monopolistico, l' espandersi della grande industria e dell' uso delle macchine, dalla creazione di sterminati apparati burocratici, viene messa in crisi l' idea di identità e di persona.

Nel romanzo del 900, specchio della crisi di valori in atto, la fabula si indebolisce e prevalgono i motivi liberi, che sono epifanici, rivelatori dello stato d' animo dei personaggi.

Se gli eroi dannunziani, dalla vita sublime, reclamano un' identità più forte del tempo che stanno attraversando, Mattia Pascal, eroe sopravvissuto alla catastrofe dell' ideologia ottocentesca, chiede di vivere sotto la storia. “La chiesa- biblioteca, sottratta a ogni rito, e il teatro svuotato d' ogni magia mimetica e d' ogni risposta risarcitivi all' enigma delle vicende individuali, sono gli emblemi diversi di un sogno protagonistico esausto, di una centralità perduta e irrecuperabile dell' eroe, romanzesco e poi scenico.” G: Mazzacurati

Debenedetti ha accomunato alle contemporanee esperienze di Pirandello e di Svevo, il romanzo di Tozzi, che fonde i moduli espressivi di un certo romanzo naturalista e verista con l' ansia analitica del nuovo romanzo europeo, caratterizzato dal gusto per l' introspezione e dal soggettivismo.

L' ansia di ritorno al caos di Pirandello, percorre altri versanti del romanzo italiano, fino a “La coscienza di Zeno”, in cui è ormai consumato ogni filo di contiguità e di identificazione, per quanto critica, col passato, e dove la ricerca di felicità e di identità, che per Mattia Pascal era ancora contenibile in un' utopia terrena, devia definitivamente verso le cosmologie dell' “altrove”.

Nel “Vecchione” Zeno scrive: Continuo a dibattermi tra il presente e il passato, ma almeno tra i due non viene a cacciarsi la speranza, l' ansiosa speranza del futuro…”

Il nuovo romanzo del primo 900, apre la narrazione verso esiti surreali e visionari, sostenuti da una lingua che si serve di costruzioni paratattiche, dove l' accumulo dei dati reali è un espediente efficace per orientare l' andamento del racconto verso un diverso percorso conoscitivo, verso un altro e più profondo contatto con il mondo.

Le novità strutturali del romanzo della crisi,  sono la scarsa credibilità del narratore, dibattuto tra verità e bugie, tra passato e presente, la riduzione della verosimiglianza, la casualità dell' azione, la mancanza di un messaggio.

Verifiche

Per ciascuno dei testi letti, gli alunni dovranno indicare:

¨gli elementi che caratterizzano il testo narrativo ( temi e motivi, fabula

  e intreccio, il sistema dei personaggi, il tempo della storia e il tempo del 

  racconto, la focalizzazione);

¨gli elementi che caratterizzano la tecnica narrativa;

¨le finalità prevalenti nella narrazione;

Verifica sommativa

Gli alunni dovranno :

¨contestualizzare l' opera;

¨confrontare la tipologia delle narrazioni presentate e indicare quali

  elementi di continuità e/o mutamento si possono rilevare;

¨ricostruire l' evoluzione del genere del romanzo, sottolineando gli

  elementi di continuità e/o cambiamento relativamente ai seguenti

  aspetti: struttura narrativa, posizione del narratore, tipologia dei

  personaggi, spazio e tempo della narrazione, linguaggio.

¨confrontare le posizioni di Tozzi, Pirandello e Svevo.

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