Ulisse: il viaggio come conoscenza

UNITA' DIDATTICA

 

Ulisse: il viaggio come conoscenza

 


Maria Renna

 

Premessa pedagogico-didattica.

 

La società complessa in cui viviamo, caratterizzata da continui e repentini cambiamenti in campo economico (globalizzazione - automazione), sociale e culturale (velocizzazione e varietà dei mezzi di acquisizione del sapere: mass media, computer, Internet), pone un'importante sfida alla Scuola, in quanto Istituzione "mediatrice di cultura" che deve essere in grado di formare e preparare gli alunni a vivere nella società.

Ciò presuppone che la scuola deve essere in grado di rispondere alle nuove esigenze culturali dell'utenza scolastica, ponendo molta ai bisogni formativi degli alunni, "rimettendosi in gioco" sul piano organizzativo (Scuola dell'Autonomia), sul piano formativo (nuova professionalità docenti), sul piano didattico (dalla didattica del modello alla didattica alla didattica dei modelli) sia sul piano metodologico (centralità dell'alunno, uso delle nuove tecnologie) e proponendosi "adeguata ai tempi", integrandosi con la realtà sociale, economica e culturale del territorio in cui insiste.

La scuola, quindi, dev'essere pronta a rinnovarsi sul piano pedagogico preoccupandosi di offrire percorsi educativi, formativi e didattici volti a sollecitare "un'intelligenza critica", capace di saper coniugare il momento del sapere e quello del "saper fare", in grado cioè di saper applicare adeguatamente e coerentemente le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite, caratteristiche queste, proprie di "un'intelligenza duttile".

Altresì, sul piano didattico per essere realmente il luogo della mediazione culturale, la scuola deve rinnovarsi, adeguando le forme organizzative e metodologiche del "fare scuola" alle necessità dell'utenza-alunni ponendosi il primario obiettivo della centralità dell'alunno e della sua motivazione, prerequisito, quest'ultimo indispensabile per un apprendimento significativo.

Pertanto, sulla base di queste esigenze, l'obiettivo dell'insegnamento si sposta e il centro del processo educativo e formativo diventa l'alunno in quanto persona e, quindi, in quanto individuo, con una propria sfera emotiva, sentimentale e cognitiva ma soprattutto con un proprio "vissuto" dal quale non si potrà prescindere nell'azione educativa e didattica.

Infatti, gli alunni elaborano e selezionano la conoscenza in base a ciò che già conoscono, pertanto, perché si possa stimolare la motivazine alla conoscenza bisogna riferirsi sempre alla loro esperienza e ai loro bisogni formativi. Solo partendo da questi presupposti, l'azione del docente risulterà pedagogicamente incisiva, determinando e guidando intenzionalmente un apprendimento che sarà significativo, in quanto avviene in base alla specifica individualità della persona-alunno ed ai propri stili cognitivi .

In questo modo, tale apprendimento in grado di modificare in una prospettiva di medio lungo tempo, le strutture cognitive e i comportamenti.

Infatti, l'allievo che ha consapevolezza dei propri risultati e che ha "interiorizzato" e fatte proprie determinate conoscenze, competenze ed abilità, si autogratifica ed autostima e di conseguenza la sua motivazione sarà maggiore e quindi sarà più ampia la sua "disponibilità" ad aggiungere conoscenze al bagaglio già posseduto.

Da qui la necessità di attuare una didattica meta-cognitiva, o per concetti, in base alle quali si supera il concetto di spiegazione come esposizione pedissequa dei contenuti per preferire una didattica che tenda a calibrare i contenuti e gli strumenti comunicativi alle effettive capacità degli alunni, attraverso strategie didattiche ed educative tali che mettano i discenti nelle condizioni di poter apprendere sulla base delle conoscenze da loro già possedute.

Gli alunni, così motivati, apprenderanno in modo significativo cioè struttureranno gli input recepiti in una mappa concettuale dove i concetti costruiti sono organizzati in modo gerarchico secondo una rete di relazioni logiche (differenziazioni,conciliazioni,opposizioni,analogie,similitudini,dicotomie) del tutto personali ed in quanto tali del tutto differenti da quelle del compagno che pur sedendogli accanto ed avendo ricevuto i medesimi input costruirà un'altra mappa concettuale del tutto differente ma non per questo meno efficace di quella del compagno.

In tale ottica, in conclusione, la sfida lanciata dalla società del “III Millennio” investe anche la figura professionale del docente il quale deve possedere conoscenze psico-pedagogiche, didattiche e disciplinari, abilità di comunicazione e nell'uso delle nuove tecnologie come anche competenze educative, progettuali, relazionali, sperimentali e “documentaristiche”, dimostrandosi flessibile, disponibile alle novità, alla cooperazione con i colleghi e soprattutto alla continua ricerca.

 

Presentazione della Unità Didattica.

 

Premessa generale

 

Quale oggetto dell'unità didattica la sottoscritta ha scelto di presentare un'esperienza fatta dalla medesima, presso la Scuola Media Statale “G. Marconi” di Casalecchio di Reno(BO), durante l'anno scolastico 1998/1999.

Tale Unità Didattica si inserisce in un Progetto pilota triennale a cui la Scuola ha partecipato insieme ad altre 100 sparse sul territorio nazionale, dal titolo “Il Ponte verso la nuova scuola: conoscere per scegliere”.

 

Finalità e motivazioni

La motivazione da cui è scaturito questo progetto è riconducibile alla consapevolezza di vivere un momento di profondi cambiamenti sociali e culturali dai quali la scuola non è esente.Tale considerazione ha maturato la convinzione le finalità da perseguire dovessero mirare alla formazione di futuri soggetti sociali attraverso i seguenti obiettivi generali:

•  anticipare e progettare curriculi nell'ottica della Riforma dei Cicli, rispetto al primo triennio del secondo ciclo che nella suddetta riforma sarà denominato triennio di orientamento , il quale corrisponde alle attuali III media inferiore e al biennio della scuola media secondaria superiore.

•  “potenziare e migliorare le attività di orientamento e formazione rivolte agli alunni che si preparano ad uscire dalla scuola media inferiore, attraverso informazioni sul mercato del lavoro, sulle opportunità formative offerte dal territorio, nonché sui percorsi formativi offerti dalle varie tipologie scolastiche”.

Sul piano più specificatamente didattico si sono inoltre, fissati i seguenti obiettivi specifici :

•  conoscenza delle opportunità lavorative, formative e professionali offerte dal territorio;

•  conoscenza dei vari “stili di formazione” proposti dalle scuole presenti sul territorio e sulle abilità e competenze che ognuna di esse richiede, sulla base di informazioni, testimonianze e simulazioni;

•  conoscenza di sé, dal punto di vista affettivo ed emotivo.

•  acquisizione graduale della consapevolezza delle abilità e competenze acquisite tali da permettere una scelta consapevole finalizzata a successo.

 

Titolo U.D. : Ulisse : Il viaggio come conoscenza.

 

Classe: III A Scuola Media “G. Marconi” di Casalecchio di Reno (BO).

Periodo: Aprile 1999.

A.S.: 1998/1999

Modulo: interdisciplinare in coordinamento con la lingua 2(inglese) che prevede l'analisi della metafora del viaggio attraverso tre figure differenti : Ulisse: il viaggio come conoscenza, Robinson Crusoe : il viaggio come “scoperta di sé ” ed infine Indiana Jones : il viaggio come avventura. Quest'ultima unità didattica si è svolta in compresenza e gli alunni hanno lavorato analizzando il film “Indiana Jones alla ricerca dell'arca”.

Laboratori: “aula computer”, “aula cinematografica” in collaborazione e presso il Liceo Scientifico “L. da Vinci” di Casalecchio di Reno volto a privilegiare gli aspetti della comunicazione ed in particolare:

•  Decodificazione di diverse forme di Testi letterario;

•  “Lettura” ed analisi di un “testo” cinematografico;

•  Rapporto tra diversi strumenti linguistici ed espressivi;

•  Fruizione attiva di un audiovisivo.

 

Schema dell'unità didattica:

 

Schema dell'unità didattica:

Competenze ed abilità

Contenuti

Obiettivi

Metodologia

Verifiche

•  Comprensione collettiva del significato letterale del testo;

•  Saper leggere un testo poetico;

•  Saper fare la parafrasi del testo;

•  Individuazione e conoscenza delle figure retoriche e aspetti linguistici linguaggio poetico;

•  Saper compiere relazioni tra significato e contesto storico;

•  Saper individuare le parole chiavi;

•  Saper comprendere il significato allegorico;

•  Saper fare un commento

-canto XXVI Inferno di Dante Alighieri vv. 85-142;

- Libro I Odissea di Omero vv. 1-25

- “A. Zacinto” di Foscolo

- Sviluppare e rafforzare la capacità di analisi, sintesi e di critica;

- Didattica per concetti

•  In itinere;

•  Griglie;

•  Prove a stimolo aperto con risposta chiusa;

•  Parafrasi;

•  commento

 

 

 

Metodologia

E' stato possibile compiere la scelta di sviluppare un'Unità Didattica così complessa ed articolata per una terza classe poiché essa si inserisce in un'attività modulare graduale e ben scandita nel tempo. Essa, infatti, è un segmento di un percorso formativo e didattico che sin dall'inizio gli alunni hanno compiuto con interesse in quanto direttamente coinvolti in un momento per loro importante in cui sono chiamati ad una scelta per il loro futuro a conclusione del triennio medio-inferiore. Pertanto, essi hanno da subito compreso che una scelta consapevole l'avrebbero potuta compiere solo sulla base di conoscenze quanto più possibili chiare.

Da ciò è scaturita la loro reale esigenza di conoscere le realtà scolastiche presenti sul territorio, le rispettive metodologie, gli strumenti e le finalità. L'obiettivo è stato quello di fare acquisire agli alunni consapevolezza delle abilità necessarie per accedere ai vari tipi di istituti superiori e far acquisire cognizione di quali discipline vengono trattate ed approfondite e quali abilità vengono richieste.

Pertanto, un prerequisito da cui si è partiti per affrontare questa U.D. è stato appunto quello di rendere consapevole la classe che l'attività che avremmo svolto sarebbe servita loro per avere un'idea riguardo la metodologia di studio adottata nei Licei, ponendo l'attenzione sull'analisi linguistica e sulle forme della comunicazione. Queste, quindi, le basi per porre una prima strategia alla motivazione , basata sull'interesse, fatta propria da quanti stessero pensando di scegliere il Liceo.

Tuttavia, questo approccio non ha esaurito i campi d'interesse della classe nella sua totalità e dunque, si è reso necessario un ulteriore approccio che potesse coinvolgere e motivare anche quell'alunno che avesse scelto di frequentare un professionale dove gli sarebbero state richieste ben altre competenze, conoscenze ed abilità e che mai per suo interesse personale avrebbe letto l'Odissea e tantomeno La Divina Commedia. Quindi,da questa considerazione, la necessità di adottare una strategia differente più adeguata ad altri “stili cognitivi” per motivare i quali sarebbe stato necessario far leva sulla curiosità . (Balboni,1998).

Pertanto, il primo passo compiuto è stato quello di scegliere un percorso da seguire, non sottovalutando la complessità dei testi scelti in rapporto allo sviluppo cognitivo ed evolutivo della classe di riferimento.

Tra i tanti possibili, si è scelto di seguire una linea rossa tra i tre testi scelti che si soffermasse su un tema letterario che avesse un significato esemplificativo nel corso della storia della letteratura individuando nella parola chiave viaggio la metafora della conoscenza analizzata attraverso la figura di Ulisse, analizzando quest'ultima nei diversi aspetti che emergono rispetto al personaggio delineato da Omero,Dante e Foscolo.

Inoltre, nel compiere questa scelta si è tenuto ben presente quanto la classe stesse affrontando con la collega di Lingua 2 attraverso la cui attività sarebbe emersa un'altra forma di conoscenza quella del sé attraverso la lettura di Robinson Croste a cui si sarebbe aggiunta l'analisi della figura di Indiana Jones prototipo della conoscenza come avventura. Pertanto alla conclusione del modulo ad ogni alunno sarebbe stato richiesto, di identificarsi in uno dei personaggi analizzati sulla base delle conoscenze acquisite sia da un punto di vista prettamente letterario che sulla base della consapevolezza di sé motivandone la scelta.

 

Nello specifico, affinché gli alunni fossero in grado di seguire il percorso proposto nell' U.D., era necessario che essi possedessero dei prerequisiti . Alcuni di essi consolidati nel corso del triennio: saper utilizzare le quattro abilità di base (Ascoltare,leggere,parlare e scrivere), possedere competenze linguistiche (semantiche e sintattiche) e comunicative; possedere una conoscenza di base delle caratteristiche del testo poetico. Altri prerequisiti, altrettanto necessari per la comprensione del testo, sono stati introdotti durante l'attività in aula: la conoscenza dello sfondo storico culturale nel quale le opere sono state scritte, della trama e dei personaggi(per quanto riguarda l'Odissea e La Divina Commedia ), dello stato d'animo dell'autore e della sua situazione esistenziale(per quanto riguarda il sonetto del Foscolo).

Dal punto di vista metodologico , come primo approccio alla comprensione del testo,infatti, è stato fondamentale compiere un riferimento sintetico ma incisivo rispetto alla dimensione dell'extratesto perseguendo l'obiettivo di far riflettere l'alunno sulla considerazione che il testo poetico o meglio “i segni della poesia” non sono avulsi dalla storia ma sono calati nella realtà sociale e storica. Per far comprendere meglio questo concetto agli alunni, è bastato compiere un esemplificazione rispetto alla Divina Commedia e al Sonetto del Foscolo facendo riferimento ai luoghi, ai personaggi e alle situazioni di cui si fa riferimento nel testo e che rimandano a situazioni reali e tangibili. A questo proposito il riferimento all'isola di Zante-Zacinto e ai ricordi di giovinezza del Foscolo, nonché il riferimento all'esilio e alle cause che lo determinarono, è stato un esemplificazione efficace per far cogliere il rapporto tra testo poetico e realtà.

Pertanto, è stato importante che gli alunni siano stati guidati nell'individuare i codici di riferimento non solo di tipo storico e sociale ma anche di tipo assiologico, psicologico, religioso, mitico ed antropologico(Marchese,1997). Quindi il riferimento alla cultura, alla concezione dell'universo e alla filosofia medioevale senza il quale gli alunni non avrebbero potuto comprendere perché Dante immagina l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso in quel determinato modo.

Questa introduzione metodologica è stata importante per far comprendere all'alunno che il testo letterario si rifà necessariamente ad un contesto culturale, storico e filosofico e che in quanto tale è mediatore di determinati valori tipici di un determinato tempo.

Attraverso la comprensione di tale nesso, agli alunni è stato possibile far capire perché Dante definisce “folle” il viaggio di Ulisse e perché è dal poeta condannato fra i fraudolenti, tra coloro cioè che usarono la loro conoscenza e il loro ingegno per ordine degli inganni (come quello del cavallo di Troia) ma ancor più Ulisse è condannato dal medioevale Dante, per non aver saputo comprendere quale fosse il proprio limite alla conoscenza, sfidando Dio e volendo superare le Colonne d'Ercole. Così ancora si è potuto rilevare con gli alunni quanto la figura di Ulisse sia portatrice di valori importanti. In Omero per esempio è “l'eroe multiforme” è colui cioè la cui intelligenza lo aiuta a risolvere situazioni difficili(e qui si è esemplificato con l'episodio in cui Ulisse e i suoi compagni furono resi prigionieri dal Ciclope Poliremo, o ancora l'inganno con cui Ulisse non si fece riconoscere dai Feaci una volta tornato in patria, travestendosi da mendicante), è il navigatore esperto, è il falegname che costruisce il cavallo di Troia, è colui che “molti dolori patì sul mare nell'animo suo,/per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni”, è colui che ha un forte senso dell'amicizia,della patria della famiglia così come è un grande desideroso di conoscenza “di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri” e questi valori sono tracciati da Dante che attraverso le parole stesse di Ulisse, sottolinea come “né dolcezza di figlio,né pietà/del vecchio padre,né ‘1 debito amore/ lo qual dovea Penelopè far lieta,/ vincer potero dentro a me l'ardore/ch'io ebbi a divenir del mondo esperto/ e de li vizi umani e del valore;” dunque Ulisse come uomo legato ai valori della famiglia, della patria ma ancor più a quello della conoscenza.

Allo stesso modo il valore della Patria è evidenziato dal Foscolo che esule come Ulisse vaga per terre che non sono la sua Terra natia e vive il dramma, (al contrario di Ulisse che dopo tanto vagare potè ritornarci), di dover morire in terra straniera poiché come è detto nella terzina finale: “Tu altro che il canto avrai del figlio/, o materna mia terra; a noi prescrisse/il fato illacrimata sepoltura”.

Gli alunni, in questo modo hanno posseduto una visione storica, culturale e filosofica dei tre periodi storici deducendola direttamente dai rimandi dei testi in esame e hanno potuto effettuare le prime operazioni di confronto elaborando uno specchietto in cui sono evidenti le caratteristiche proprie dei contesti socio culturali.

Da qui si è proceduto alla Lettura del testo e quindi si è avviata la successiva fase di analisi del testo.

Dopo essersi soffermati sulle caratteristiche del genere letterario a cui le liriche appartengono (poema epico per Omero, poema didascalico per Dante e Sonetto per Foscolo) si è guidato gli alunni a riflettere sul perché gli autori presi in considerazione abbiano scelto quel genere letterario e non un altro e quindi su quali fossero le finalità da essi prefissate. Anche la poesia, dunque, è un atto comunicativo ed in quanto tale presuppone un emittente ed un ricevente, un messaggio, un canale ed un codice che saranno di volta in volta adeguati non solo al destinatario ma anche alle finalità e alle modalità di esecuzione del messaggio poetico stesso.

Dapprima, la lettura del testo è servita per favorire l'ascolto ed attraverso quest'ultimo poterne cogliere la musicalità, le pause,le accelerazioni, le intonazioni; poi, è seguita la lettura diretta da parte degli alunni al fine di renderli partecipi in prima persona. Questo perché si è che attraverso la lettura diretta si favorisce la concentrazione e la comprensione, poiché gli alunni possono cogliere le difficoltà che il testo presenta con maggiore facilità. Pertanto, al fine della comprensione complessiva del testo si è proceduto ad individuare il significato letterale attraverso le parafrasi che tuttavia è stata effettuata solo dopo aver compiuto in modo guidato ma interattivo tra docente e discendenti, il superamento di alcune difficoltà sul piano lessicale, linguistico, culturale e sintattico.

Pertanto, si è proceduto a sollecitare gli alunni ad individuare sul testo e a sottolineare tutti i vocaboli di cui non conoscevano il significato, la cui ricerca prima di avvenire sul vocabolario è stata stimolata cercando di far contestualizzare la parola e quindi di trovare il significato deducendolo dal contesto. Sulla base delle risposte effettuate attraverso la tecnica del Brein Storming , dopo averle visualizzate alla lavagna si è proceduto alla ricerca dei termini sul vocabolario, compiendo una successiva comparazione tra le definizioni date dagli alunni e quelle fornite dal dizionario.

Lo stesso tipo di attività si è condotta per le parole che sono usate nel testo in modo differente dall'uso comune e quindi, si sono spronati gli alunni a riferire tutti i significati di loro conoscenza che quella determinata parola o quel gruppo di parole possono assumere.

Un ulteriore passo è stato l'individuazione di tutte quelle parole di derivazione latina o greca, riconducendole alla loro etimologia.E' stata questa l'occasione per compiere insieme agli alunni, una riflessione sulla evoluzione della lingua, facendo riflettere su come nel nostro vocabolario vi siano molte parole derivanti dalle lingue classiche che sono usate non solo in campo letterario ma anche in altri settori e situazioni comunicative a loro più vicine: per esempio in campo pubblicitario per il nome di alcune squadre di pallacanestro “Virus-Bologna”, di uso tanto comune che spesso si usano in modo inconsapevole.

Un successivo passo in questa fase di analisi sono stati i riferimenti di carattere mitologico che, rispetto ai testi letterari scelti per questa U.D., sono numerosi. Rispetto a questo punto si sono guidati gli alunni ad individuare i riferimenti al mito non solo raccontando gli episodi mitologici a cui esso si riferisce ma anche sottolineando come il MITO sia un elemento costante della poesia.

Da qui esempi fatti partendo direttamente dal testo e facendo capire in che modo e in che senso essi siano stati usati dai diversi autori. Dante ad esempio usa il mito in senso simbolico e morale, come i poeti latini chiedevano aiuto ad Apollo, dio della musica e della poesia e alle Muse dee ispiratrici dell'arte, così Dante chiede il loro aiuto perché sia capace di scrivere un'opera di argomento così difficile come La Divina Commedia ; Foscolo invece, fa riferimento al mito che diventa il simbolo del contrasto che l'autore vive tra passato e presente, tra la giovinezza e l'età adulta tra la nostalgia della bellezze antica e il sentimento doloroso della precarietà del presente.

Poi,l'ultimo passo da compiere, in questa fase di analisi, è stato l'individuazione della struttura sintattica a livello paratattico ed ipotattico. Tale analisi compiuta all'interno di un percorso di comprensione del testo è stata vissuta dagli alunni con partecipazione ed interesse perché finalizzata alla comprensione del testo che via via diventava sempre più intellegibile. Anzi, tanto più volevano esplorare il testo per poterlo “navigare” tanto più dovevano comprendere in modo corretto la sua struttura sintattica e più propriamente semantica.

Esemplare in questo senso è il Sonetto del Foscolo in merito al quale si è fatto notare come esso si discosti dalla struttura classica formata da due quartine e due terzine formanti periodi sintattici a sé. Infatti il sonetto è composto da quattordici versi dei quali i primi undici (che formano le prime due quartine e la prima terzina) formando un unico periodo al quale il poeta affida il tema centrale per poi isolare negli ultimi tre versi tutta la drammaticità che egli vive nel non poter ritornare in patria e l morire confortato dal pianto e dal calore dei suoi cari.

Quindi ci si è soffermati sulla struttura sintattica dei primi 11 versi cercando non solo di analizzarli da un punto di vista grammaticale, ma di far cogliere il nesso tra la struttura sintattica e il significato concettuale, mettendo quindi in evidenza la relazione stretta esistente tra significante e significato. Infatti l'inquietudine del poeta crea un andamento ritmico corrispondente che si sviluppa appunto in un periodo lungo 11 versi nel quale tuttavia l'uso di ben nove segni funzionali(“Ove”; “che”; “da cui”; “e”; “che”; “onde”; “che” “ed” “per cui”), introducono sei proposizioni subordinate relative ed due coordinate alla subordinata che sono funzionali ad esprimere il dramma dell'esilio e al tempo stesso il dolce ricordo dell'amata terra natia.

 

Poi ancora ci si è soffermati sull'analisi dei tempi verbali facendo individuare direttamente agli alunni le forme verbali. Da questa “operazione” gli allievi hanno individuato l'uso in particolare di due tempi: il passato che è il tempo della giovinezza, del mito e della poesia e il futuro che è il tempo del dolore e della lontananza.

Un successivo passo in avanti si è compiuto guidando gli alunni nell'analisi dei caratteri specifici dei testi ed in particolare nell'individuazione delle tematiche principali attraverso la ricerca delle parole chiavi(Terra, mare- acqua, viaggio) e le scelte lessicali compiute dai tre autori prescelti.

Da qui l'analisi del ritmo e della rima e della struttura metrica con particolare attenzione al rapporto tra parola e musicalità che non si è esaurito nella definizione della terzina dantesca o dell'endecasillabo ma si è analizzato attraverso la ricerca a livello fonologico delle figure retoriche. Così è risultato molto interessante per gli alunni verificare come nel sonetto di Foscolo alle parole chiave mare e viaggio possano essere ricondotte le parole finali di ogni verso che sono un rimando continuo all'immagine del viaggio ed in particolare del navigare. Infatti ogni parola finale dei primi otto versi contiene in sé la parola onda o acqua:

A.Zacinto

Né più mai toccherò le sacre sp onde

Ove il mio corpo fanciulletto gi acque

Zacinto mia,che te specchi nell' onde

Del greco mar da cui vergine n acque

Venere, e fea quelle isole fec onde

Col suo primo sorriso, onde non t acque

Le tue limpide nubi e le tue fr onde

L'inclito verso di colui che l' acque

Cantò fatali, ed il diverso esiglio

Per cui bello di fama e di sventura

Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del tuo figliolo,

o materna mia terra; a noi prescrisse

il fato illacrimata sepoltura.

 

Infine,l'analisi delle figure retoriche a livello morfologico ha aperto la strada per l'individuazione delle figure retoriche a livello semantico e ritmico.

Tale esercizio è risultato particolarmente indicato per rendere ancor più agevole la comprensione del testo e quindi la comprensione ed analisi del significato allegorico oltre che a quello letterale.

L'U.D. così impostata, non ha richiesto una verifica finale complessiva in quanto ogni passo necessario per l'analisi prevedeva verifiche in itinere che gli alunni hanno svolto sottoforma di esercitazione senza per questo avvertire l'angoscia della verifica dei risultati. In questo senso anche le verifiche sono state attuate in modo da mantenere alta la motivazione, poiché non si è chiesto agli alunni di compiere un lavoro su un testo nella sua globalità ma di volta in volta gli si chiedeva loro di soffermarsi su determinati particolari che alla fine più che verifiche,per loro, sono risultati buoni strumenti di guida all'analisi del testo.

In particolare per la guida alla comprensione si sono utilizzate griglie, transcodificazioni, prove a stimolo chiuso con risposta chiusa sebbene non sono mancate occasioni per dare la possibilità agli alunni di potenziare l'abilità linguistica con parafrasi scritte, commenti orali e discussioni.

 

 

Bibliografia

MARCHESE A., L'officina della poesia , Milano, Oscar Mondatori,1997.

BALBONI P.E., Tecniche didattiche per l'educazione linguistica , UTET, Torino,1998.

FRABBONI,PINTO MINERVA, Manuale di pedagogia generale Bari, Laterza,1996.

FRABBONI (a cura di), Manuale di didattica generale , Bari, Laterza,1996.

PALOMARI A., Psicologia dell'adolescenza , Bologna, Il Mulino,1997.

 

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