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 Il 24 Maggio 
          1934 nasce la “Società Anonima Cantieri ’Aeroporto”. 
          Essa rileva l’attività d’assistenza e manutenzione 
          e le maestranze della Aeroespresso, ormai posta in 
          liquidazione come compagnia di Linea e assorbita dall’Ala 
          Littoria. La S. A. C. A. inoltre, assorbe 
          il personale ed occupa i capannoni di via Provinciale S. Vito della 
          fallita società “Cantiere Meccanico Brindisino”. 
          La nuova società, come recita la ragione sociale, ha “l’esercizio 
          delle industrie meccaniche e del legno, con particolare riguardo 
          per le costruzioni dei velivoli aeronautici, navali, ferroviari 
          e delle singole parti di esse”. É dislocata su tre siti: 
          il primo, per concessione del Demanio Aeronautico, 
          è composto di tre capannoni 
          (i tre hangar Savigliano?) per complessivi 9000 mq. nell’aeroporto 
          di Brindisi, vicini al mare; il secondo, è costituito dai vecchi 
          capannoni sulla provinciale San Vito del Cantiere Meccanico Brindisino; 
          il terzo, sempre in prossimità dell’aeroporto, contiene 
          i banchi prova dei motori a pistone. Soltanto 35 anni 
          dopo l’attività di revisione dei motori sarà allocata 
          in un altro luogo. In questo modo, le varie attività aeronautiche 
          a Brindisi, cioè la revisione dei velivoli, 
          la revisione dei motori e le costruzioni aeronautiche 
          sono ormai definite, come anche la dislocazione dei luoghi d’attività, 
          che non varieranno sino agli anni settanta.  
          Dal 1935 l’industria aeronautica cresce e si espande: sul vecchio 
          sito, nel seno di ponente, si realizzano capannoni e edifici industriali 
          in modo da dare impulso alle crescenti attività di costruzione. 
          La Società Anonima Cantieri d’Aeroporto cambia la ragione 
          sociale in Società per Azioni Costruzioni Aeronavali, 
          quasi a sancire, con la forma immutata dell’acronimo, la sostanza 
          nuova delle costruzioni aeronavali.  
         
        L’Idroscalo 
          svolse il compito di intercettare opportunità provenienti dal 
          traffico aereo e dalla presenza di una base militare dell’aeronautica; 
          svolgendo una funzione d’induzione, era divenuto 
          il volano per l’industria aeronautica da cui 
          traeva beneficio l’intera città. Brindisi a metà 
          degli anni trenta era diventata uno dei rari luoghi del Mezzogiorno 
          dove l’Industria Aeronautica aveva basi solide. Era un’occasione 
          certa per la modernizzazione del territorio altrimenti pieno d’arretratezze, 
          d’indigenza e di retorica sui vari destini della città. 
        Tutto il periodo, sino alla guerra, 
          è caratterizzato da una crescita continua dell’attività 
          industriale aeronautica: negli anni 40 gli addetti del settore sono 
          oltre il migliaio, e centinaia sono le donne occupate: è ricercata 
          la loro abilità manuale nel lavorare la tela, e gli aeroplani 
          continuano ad essere fatti di legno e tela... 
           
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