FRUSTRAZIONE


Cookie per gli annunci di Google e norme sulla privacy

Cerca nel web, nel sito, nei siti amicicerca

Ricerca personalizzata

FRUSTRAZIONE

 

Si definisce frustrazione la condizione in cui viene a trovarsi l'organismo quando è ostacolato, in modo permanente o temporaneo, nella soddisfazione dei propri bisogni.

Incontrare ostacoli nella soddisfazione dei propri bisogni è da considerarsi una condizione normale dell'esistenza dell'individuo.

Sin dalla nascita il bambino subisce delle frustrazioni da parte della madre che è anche la persona che più soddisfa i suoi bisogni. Il dosaggio delle frustrazioni assume così una funzione nel sano sviluppo della personalità. L'eccesso di frustrazioni può avvenire in ambiente povero di affetto di cure oppure eccessivamente duro e severo. Anche quando la madre è eccessivamente ansiosa nella cosiddetta iperprotezione ansiosa il bisogno di libertà del bambino viene frustrato. Quando la frustrazione è troppo intensa il bambino elabora meccanismi di difesa rigidi, mentre quando l'ambiente è troppo permissivo il bambino sviluppa un comportamento egocentrico. Nello sviluppo, attraverso il superamento delle situazioni frustranti e attraverso l'assimilazione dei modi di reagire si assumono le norme e i valori per adattarsi alla società.

L'esempio classico è fornito dall'educazione al controllo degli sfinteri che il bambino subisce, ma che lo porta ad incorporare le regole della società in cui vive.

CAUSE

Possono derivare dall' ambiente fisico : caratteristiche geografiche, distanze fisiche, scarsità o degrado degli alloggi, realtà ostili, scarsa illuminazione, freddo, rumori, monotonia.

Dall' ambiente sociale : sono più difficili da accettare perché derivano dalla presenza e dall'azione di altri individui. Nel lavoro è più difficile sopportare le imposizioni dei superiori, le regole non condivise, la mancata partecipazione all'organizzazione del lavoro. Gli anziani sono un'altra categoria che subisce discriminazione, gli studenti universitari che vivono una situazione di dipendenza economica che può portare a dipendenza emotiva. La malattia mentale, le minoranze etniche, politiche e religiose, le difficoltà nelle relazioni fra i sessi.

Dall' ambiente familiare : per esempio in un clima autoritario si raggiunge la sicurezza emotiva solo rinunciando a molte esigenze. Il comportamento iperprotettivo e ansioso porta a delle limitazioni della libertà. L'indifferenza, la trascuratezza, l'incoerenza educativa sono fonti di frustrazione. Alcuni avvenimenti familiari come la nascita di un fratello, il rapporto con il genitore del proprio sesso. Nell'adolescenza è caratteristico il bisogno di autonomia e quello di protezione.

Cause personali dovute a difetti fisici e\o psichici.

La frustrazione nasce quando un comportamento motivato viene impedito. Ci sono altre condizioni che portano sempre a vivere una condizione di frustrazione:

· la dilazione della soddisfazione dei bisogni. Viene in genere ben tollerata perché è compensata da una serie di compensi secondari. (approvazione, premi).

· La frustrazione fra due tendenze inconciliabili.

REAZIONI

Per studiare le reazioni alla frustrazione è stato preso in considerazione da LEWIN e i suoi collaboratori l'interruzione di un compito intrapreso . In un famoso esperimento a dei soggetti a cui era stato dato un compito veniva impedito di portarlo a compimento. Le conclusioni furono che il bisogno di completare il lavoro è avvertito come una esigenza personale suscitata dalla consegna.

L'energia mobilitata dal compito continua ad operare per un certo tempo e cerca vie di scarico. Questo accumulo di energia viene vissuto soggettivamente come una esperienza emotiva spiacevole e dolorosa.

Le reazioni alla frustrazione può essere adeguata o non adeguata, abbiamo diversi comportamenti di reazione.

1. Intensificazione dello sforzo: può essere adeguato se serve al conseguimento dell'obiettivo, ma può divenire una fissazione se l'intensificazione non è proporzionata al tipo di obiettivo da raggiungere.

2. Riorganizzazione dei dati

3. Sostituzione del fine con uno simile più adeguato: per scaricare la tensione risulta migliore la somiglianza con l'obiettivo primario. A volte la relazione è di tipo simbolico con l'attività impedita.

4. Fantasie compensatorie: ciò che è impedito è posseduto nella fantasia o nel sogno.

5. La sublimazione: la sostituzione di obiettivi socialmente riprovevoli con scopi ed attività socialmente utili. Il comportamento sublimato è in stretto rapporto con le istituzioni sociali.

Si ha un'inibizione dello scopo a cui segue una desessualizzazione dell'istinto e una subordinazione di questo all'organizzazione dell'io per cui si può fare quanto l'istinto richiede. È un meccanismo di difesa adattivo. Secondo la teoria psicoanalitica i valori umani derivano proprio dalla sublimazione degli impulsi primari.

6. Formazione reattiva: sviluppo di un comportamento opposto a quello che è stato inibito; sono atteggiamenti convulsi e rigidi. Le formazioni reattive evitano le regressioni secondarie, cambiano la strutture della personalità sulla base della continua supposta presenza del pericolo in modo da trovarsi pronti se il pericolo si presenta.

FRUSTRAZIONE ED AGGRESSIVITA'

L'aggressività è quella reazione alla frustrazione che tende alla distruzione all'allontanamento o comunque alla squalifica della persona o dell'oggetto che è avvertito come causa della frustrazione.

Può essere aperta soprattutto nel bambino perché egli trasferisce i suoi impulsi aggressivi nel comportamento con maggiore immediatezza rispetto all'adulto o larvata, mascherata. Formr di questo mascheramento possono essere le maldicenze l'ironia tutte quelle condotte che mirano a diminuire il prestigio sociale. L'aggressività può essere rimossa o può essere rivolta contro il soggetto che subisce la frustrazione.

Inoltre ci sono altre caratteristiche dell'aggressività causata da una frustrazione.

La forza della reazione aggressiva è in rapporto diretto con l'intensità della motivazione frustrata.

“ “ Cresce in funzione della prossimità dell'evento o dell'oggetto desiderato.

“ “ Cresce col crescere dei comportamenti soggetti a frustrazione.

La reazione aggressiva è meno frequente ed intensa se la frustrazione è accompagnata da una giustificazione accettabile che tolga il carattere di arbitrarietà.

Abbiamo visto quindi l'influenza di: età, ambiante familiare, educazione, sesso, cultura, ambiente sociale nella attuazione della reazione aggressiva. In ultimo il substrato biologico condiziona fortemente la reattività emotiva e quindi anche la aggressività. Anche la teoria personologica ha considerato l'influenza della frustrazione sul comportamento: Pavlov, Eysenk hanno introdotto concetti come introversione stabilità e i loro contrari. Infine variabile importantissima è l'entità delle forze inibitorie condizionate dall'ambiente sociale e familiare, legate alle caratteristiche costituzionali. In conclusione, il condizionamento socio-familiare è i fattore che spiega sia l'intensità della risposta aggressiva, sia la sua frequenza in rapporto ad altre risposte possibili.

Qualora l'aggressività non possa essere rivolta direttamente contro l'agente frustrante, può subire un processo di “spostamento” che è favorito dalla somiglianza del nuovo bersaglio. Si parla in questo caso di generalizzazione degli stimoli (comportamentisti). Nel campo della psicologia sociale è stato osservato e studiato ilfenomeno per cui un gruppo umano tende a scaricare (spostare) la propria aggressività su di una persona o su di un gruppo di minoranza ritenuto senza alcun serio fondamento il responsabile della propria condizione (frustrazione).

APPLICAZIONI PRATICHE IN PSIC SOCIALE

ESPERIMENTO DI BANDURA SULLA AGGRESSIVITA' IMITATIVA INDOTTA IN BAMBINI DALLA ESPOSIZIONE A MODELLI VIOLENTI

Non solo il comportamento violento, ma tutti i tipi di azione determinano nello spettatore le condizioni di un apprendimento che potrà provocare l'imitazione subito o dopo del tempo o mai, a seconda delle condizioni ambientali favorevoli all'inibizione o allo scatenamento.

Esperimento bobodoll

Scuola materna con tre gruppi di bambini:

I. osserva il modello adulto dare pugni e calci a bobodoll

II. osserva il modello adulto giocare tranquillamente con bobodoll

III. nessun particolare spettacolo

i tre gruppi vengono poi irritati frustrati e messi in tre camere diverse in cui c'è bobodoll.

I. Esprime molta aggressività, non solo nei confronti di bobodoll ma anche sugli altri giocattoli. Ciò dimostra che non solo i bambini si sono adeguati all'imitazione ma hanno dimostrato maggior disponibilità ad una violenza non imitativa.

L'aggressività non è la sola reazione alla frustrazione ; il concetto di FISSAZIONE ci richiama al concetto di sviluppo dal punto di vista biologico. È il fallimento dello sforzo progressivo di adattamento all'ambiente sociale e porta alla persistenza di modelli acquisiti, divenuti immaturi dal punto di vista biosociale. Può essere globale, selettiva, temporanea e definitiva. La fissazione può derivare da frustrazioni legate all'apprendimento di comportamenti maturi o anche dalla mancata opportunità di apprendere nuovi ruoli. (inadeguatezza del comportamento sessuale, comportamenti di dipendenza e soggezione, attaccamento eccessivo alla famiglia d'origine.

REGRESSIONE è la comparsa di un comportamento immaturo relativamente ad ai modelli di un certo ambiente socioculturale in una situazione in precedenza affrontata in modo più maturo. Ella regressione l'io è passivo (al contrario degli altri meccanismi di difesa, una precondizione per il suo verificarsi, è proprio una peculiare debolezza dell'io). Può essere retroregressione, regressione d'oggetto, d'abitudine o di tendenza. Le cause possono essere la nascita di un fratello, l'inserimento scolastico, perdita della persona amata, invalidismo).

RAZIONALIZZAZIONE è la elaborazione cognitiva di una interpretazione della realtà frustrante; il motivo della frustrazione viene elaborato in modo da renderlo accettabile. Può diventar patologica e portare al pensiero delirante o paranoico.

AUTISMO è il ritiro dell'individuo in se stesso, nel ripiegamento, nell'isolamento; si ha negazione della realtà e costruzione di un mondo fittizio.

REPRESSIONE è la soppressione di un contenuto ideoaffettivo da parte della volontà cosciente o da parte di un altro contenuto mentale che venga ad interferire. Può derivere o dal timore di una punzione o di un conflitto penoso o doloroso. È un dimenticare inconscio che rimene sempre efficiente nell'inconscio. È il meccanismo principale dell'isteria.

Gli impulsi più soggetti a repressione sono quelli aggressivi e sessuali. La repressione (inibizione cosciente e volontaria) è diversa dalla rimozione (inconscia).

Il motivo della repressione è la tendenza a tenere lontano quanto è stato represso. Può essere completa o incompleta. Un esempio lo troviamo nel rituale degli ossessivi che mettono in atto una reazione difensiva ad una incompleta inibizione di un bisogno temuto che sembra obbedire ad una rigida consegna seguendo la quale il paziente trova un temporaneo sollievo: sono reazioni di autolimitazione a carattere difensivo che si sono generalizzate.

PROIEZIONE è una reazione arcaica che denota una funzione dell'io danneggiata. È l'attribuzione a persone, gruppi o oggetti o simboli di atteggiamenti, bisogni emozioni, sentimenti da parte di un individuo che interpreta la realtà in chiave soggettiva. La tendenza ad attribuire all'ambiente circostante caratteristiche personali si sviluppa sin dalla prima infanzia come conseguenza del processo di identificazione che sta alla base del processo di adattamento.

Proiezione assimilativa: si modella la realtà a propria immagine e somiglianza.

Proiezione disconoscitiva: si rifiuta di riconoscere come proprio un certo bisogno (adolescente).

INTROIEZIONE

IDENTIFICAZIONE è l'assunzione di ruoli, valori e atteggiamenti di altri, reagendo alle vicende di questi come se fossero proprie. Le prime identificazioni si realizzano nell'ambiente familiare. Il bambino intraprende il cammino verso la socializzazione attraverso questo processo basilare che lo aiuta anche a superare le frustrazioni.

DIFFERENZE INDIVIDUALI NELLA TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE

È frequente constatare che la stessa situazione frustrante può turbare in maniera diversa i vari individui. Alcuni sembrano avere una maggiore suscettibilità, mentre altri sembrano tollerare un forte carico di rinunce, di conflitti, di dilazioni, senza mostrare segni di grave turbamento.

METODI DI STUDIO

La tecnica dell”insuccesso indotto” è stata utilizzata per selezionare uomini adatti ad imprese particolarmente difficili. Essa consiste nel proporre compiti di difficoltà crescente, culminanti in prove insolubili. La capacità di riprendere una prova ,in cui un soggetto ha subito un fallimento, viene considerata un segno di tolleranza alla frustrazione.

Si è sonstatato che col crescere dell'età i bambini sviluppano una maggiore tolleranza alla frustrazione; anche l'allenamento progressivo ad impegnarsi in problemi sempre crescenti sviluppa una resistenza maggiore.

Gli adulti con disturbi del comportamento mostrano un'eccezionale vulnerabilità e una bassa soglia di tolleranza.

L'infanzia è stata un terreno privilegiato per questo studio perché le proibizioni e le dilazioni fanno parte del normale processo educativo e le esperienze compiute dal bambino hanno effetti che si prolungano nel tempo e possono modellare stabilmente il comportamento dell'individuo. Le ricerche di Bowlby e Spitz sull'infanzia allevata in brefotrofi lo dimostrano.

ESPERIMENTO

I ratti allevati, nelle prime settimane di vita, con del cibo che rimane a loro disposizione per breve tempo tendono ad accumulare parte del cibo in un angolo della gabbia. Se nell'età adulta si ripresentano le stesse condizioni restrittiva mettono in atto lo stesso comportamento anche se per molto tempo non si era prsentato.

(Dal sito: http://www.sipap-emiliaromagna.org/modules/wfsection/article.php?articleid=41 )

 

 

<<<Frustrazione>>>

Torna alla F            Torna all'alfabeto

 


Cookie per gli annunci di Google e norme sulla privacy