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Ministro, ricordati di Alice!


Pulizie di Natale


Farsi altrove e “passeggiare”


Bozza delle Nuove Indicazioni: alcune annotazioni critiche di metodo e di merito


A "misura" di ogni bambino/a


A proposito di Indicazioni per la primaria


Venezia, la scuola e il suo Urlo


Siamo persone o topi?


VALeS vs I polli di Renzo!


Educazione alla FLESSIBILITA'

 

Il 2012 si apre con un nuovo governo del Paese, il governo tecnico di Mario Monti che subentra al dimissionario Berlusconi, caduto sotto l'incalzare della crisi. Il primo atto del nuovo governo, il decreto cosiddetto "Salva Italia", alza d'un colpo l'età pensionabile degli insegnanti, i quali, dopo i tagli del precedente governo e lo sconvolgimento dell'organizzazione del lavoro (maestra unica, tempo pieno ecc.) si sentono sempre più penalizzati e non considerati. La maestra Claudia risente di questo clima e testimonia, attraverso i suoi articoli, la drammatica difficoltà a coniugare quotidianamente il "fare scuola" con tutto ciò che si addensa e precipita dall'alto e dintorno ad essa. La sua analisi è concentrata a far rilevare quanto la scuola, investita ormai da diversi anni da scelte ministeriali spesso distanti e lontane dalla realtà quotidiana, corra su binari che hanno bisogno di ben altri interventi, e al centro di questi la priorità va data all'insegnamento/apprendimento, alla cura dei bambini, alla cura degli insegnanti. Per la scuola occorrono ricerca, sperimentazione, aggiornamento e occorrono risorse che rendano possibili tempi di apprendimento adeguati, ambienti favorevoli. C'è bisogno di un clima di relazioni e comunicazioni sociali che esalti il ruolo positivo di una scuola che torni a parlare il suo linguaggio, quello della pedagogia, della didattica, della metodologia. Una scuola in cui la valutazione non sia considerata il "Dio che atterra e suscita che affanna e che consola" di manzoniana memoria, ma una riflessione friendly sui processi di apprendimento sviluppata prima di tutto dagli stessi bambini come premessa per l'autocorrezione, nella consapevolezza che la motivazione intrinseca muove nel profondo le persone, non un sistema più o meno oggettivo di premi e punizioni, di classificazioni e scale numeriche applicate a prove che riguardano segmenti di cognizioni e non il complesso della persona alunno. Una scuola che torni a volare alto anche nelle burrasche dei tempi in cui viviamo.

Correre, correre!


Le "pillole" della maestra


Se i bambini parlano (bene), entra in crisi il sistema


Il Sud si è trasferito, a noi il freddo del Polo Nord


Non abbiamo/Abbiamo


Marta: trent'anni di lavoro e una dichiarazione


No al consumismo delle “buone idee”


Rispetto


Viva l'Umanesimo


Insegnamento - apprendimento: ritorno al futuro





I lavori delle classi


 


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